Ultimi commenti alle biografie - pagina 8
Lunedì 3 marzo 2025 16:59:57
Per: Lilli Gruber
Gent. D. ssa Gruber,
La nostra premier non si schiera a favore
Dell' Ucraina... poi dicono che ha coraggio!
Gli altri leader europei hanno scelto chiaramente
Per Kiev... questa é l'occasione per l'Italia di fare
Blocco compatto per salvare la UE. E invece tentenna...
Un giorno poi verrà fuori che neanche il PNRR ci
Darà un sostegno all' economia per incapacità dei
Ministri attuali...
E questo doveva essere il governo che cambiava
Radicalmente rispetto al passato...
Distinti saluti
Attilio
Da: Attilio
Domenica 2 marzo 2025 21:52:49
Per: Carlo Verdone
Caro Carlo,
Nelle varie interviste che ha rilasciato, Lei ha espresso a più riprese il desiderio di leggere una buona scenografia (o in generale una buona storia) da poter convertire in un buon film.
A tale proposito, mi permetto di suggerirle una storia avvincente, che in alcuni passaggi assomiglia già un po’ a una sceneggiatura: si tratta di un romanzo dalla scrittura molto coinvolgente e ricca di sfumature linguistiche, scritto con toni variegati e pertinenti, che si legge d’un fiato nonostante le 800 pagine che conta.
L’argomento trattato è poco gioioso (la bipolarità), ma viene affrontato con tanta sensibilità e con un realismo molto avvincente, elaborando ritratti di umanità davvero toccanti. Spesso, vi si ritrovano anche molti passaggi ironici (ma sempre molto rispettosi).
La storia parla di un amore platonico tra un artista malato di bipolarità e una terapeuta, ed espone molto bene le varie dinamiche e gli intrecci psicologici tra i due.
Se Le interessa saperne di più, La invito a leggere il (lungo) estratto gratuito che trova su Amazon. Il romanzo si intitola “Tisana e bestemmie – Storia di un amore bipolare”, l’autrice è Lorina Imperiali.
La ringrazio dell’attenzione e delle magie poetiche che ci regala da quasi 50 anni.
Un caro saluto, Lorenza
Da: Lorenza
Domenica 2 marzo 2025 16:52:39
Per: Volodymyr Zelensky
Personaggio squallido individuato dagli stramaledetti statunitensi che per allargare la loro influenza economica nel mondo gli pagano l'ascesa al potere. Squallido nazista crea un corpo di spedizione punitiva nel Dombass per sedare il sempre crescente dissenso politico invece di offrire maggior autonomia e migliori condizioni di vita e dando ai russi un pretesto di belligeranza con l'utopia d'ingresso nella nato. Ha la stoltezza di credere, con gli armamenti ricevuti, di poter sconfiggere l'esercito russo. Nel frattempo i russi comprano la presidenza usa e ci mettono un loro fantoccio che dice di voler fare gli interessi degli americani minacciando tutti nel mondo e soprattutto la ue come primo nemico. Di Europa unita si parla da secoli, ma senza una strategia comune e difesa comune, togliendo il controllo delle basi nucleari americane dislocate nella maggior parte dei paesi europei, non potrà mai avere alcuna voce in capitolo nello scacchiere politico/militare/economico mondiale.
Da: Rocco
Domenica 2 marzo 2025 01:03:32
Per: Corrado Augias
Ho seguito una delle ultime puntate della Torre di Babele, con intervista al Prof. Luciano Canfora. Durante l'intervista il prof. Canfora ha citato lo storico inglese Denis Mac Smith, dicendo che suscitò molto scalpore quando disse (o scrisse) che i famosi mille della spedizione di Garibaldi erano degli "scappati di casa" (o espressione dal significato equivalente. A me risulta invece che lo Smith abbia sottolineato che i partecipanti a quella impresa (e alle diverse altre nel processo di unificazione nazionale) provenivano per lo più dalla media o alta borghesia, erano persone istruite e non prive di mezzi economici (Mameli era di famiglia aristocratica, ad esempio). In altre parole al processo di unificazione nazionale parteciparono attivamente esponenti della buona borghesio e o un'élite di intellettuali ispiratori (Mazzini etc) Fu invece estraneo il popolo minuto e le classi meno abbienti, come il contado (se non adddirittura avversi) Garibaldi incontrò opposizioi in Sicilia proprio dai contadini. La grave inesattezza storica di Canfora mi lascia perplesso. Cordiali saluti
Da: Carlo Mattei
Sabato 1 marzo 2025 14:32:14
Per: Lilli Gruber
Felice Capobianco
Signora Gruber, le volevo dire che ho sempre seguito otto e mezzo, ma da quando ha cominciato ad invitare elementi come Bucchino, e Seghi io non la seguo più, sono troppo poveri di amor proprio e di onestà intellettuale (io li chiamerei Assassini della Verità) e questo tocca in modo molto sgradevole il mio seppur robusto e solido sistema nervoso, quindi quando non li inviterà più me lo faccia sapere che forse ricomincerò a seguire la trasmissione! La Saluto cordialmente! Felice.
Da: Felice Capobianco
Giovedì 27 febbraio 2025 19:59:07
Per: San Gabriele dell'Addolorata
Buonasera, voglio corregere il Santuario della benedizione delle penne dai 100 giorni all'esame, é Isola del Gran Sasso (dove riposa il santo) non Civitanova marche
Da: Achille D'Angelo
Lunedì 24 febbraio 2025 15:31:21
Per: Maurizio Crozza
Vorrei solo che Crozza facesse riferimento al fatto che Giorgia Meloni ha inviato al suo posto a Kiev il deputato di FdI Emanuele Loperfido. Non so se il cognome connota un messaggio
Da: Ilario
Domenica 23 febbraio 2025 16:42:30
Per: Milena Gabanelli
Quando la giustizia italiana abbandona le donne
1. Il paradosso del rispetto per le donne: celebrazione o ipocrisia?
Ogni anno, l’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna, simbolo di lotta per la parità, il rispetto e la tutela dei diritti femminili. Ma cosa succede quando, oltre la retorica, le istituzioni che dovrebbero proteggere le donne finiscono per distruggerle?
Questa è la mia storia.
2. La Storia: Da moglie a “ladra” e debitrice del marito
Dopo 23 anni di matrimonio e due figli, ho chiesto la separazione da mio marito, un diplomatico. La mia decisione è maturata dopo aver denunciato violenze e coercizione subite all’interno della relazione.
Ma mentre la mia denuncia per violenze è stata ignorata, mio marito ha risposto denunciandomi per furto: ha chiesto la restituzione degli stipendi che aveva versato durante il matrimonio, accusandomi di aver azzerato i conti correnti comuni.
La sua accusa non si basava su prove documentali. Nessuno ha verificato le accuse dei prelievi per uso personale. I miei documenti reddituali non sono stati considerati Gli estratti conto ignorati
Ecco come si è sviluppata la mia odissea giudiziaria:
• Primo grado: Il tribunale decide di dividere a metà la somma richiesta da mio marito, senza prove documentali.
• Appello: I giudici danno per scontato che i furti ci siano stati, trasformandomi in un semplice debitore ai sensi dell’art. 1298 c. c., con l'obbligo di restituire 10 anni dei suoi versamenti sui conti correnti comuni, ovvero 10 anni di stipendi versati durante il matrimonio pari a 1, 5 milioni di euro.
• Cassazione: Non accoglie il mio ricorso, ignorando la mia qualifica di moglie e trattandomi appunto come una terza estranea che deve restituire il debito.
• Revocazione: Oggi chiedo il riconoscimento dell’errore, ovvero il mancato riconoscimento del vincolo matrimoniale. Non ho titolo per produrre i documenti probatori pero’.
Nel frattempo:
• Mio marito ha ottenuto la revisione della sentenza di divorzio, eliminando ogni sostegno economico per me e i nostri figli.
• Per ripagare il presunto debito degli stipendi versati, ha pignorato e mandato all’asta la casa familiare.
• Ha ottenuto l’assegnazione della casa e ha cacciato di casa i nostri figli.
• Ora siamo senzatetto
3. Una battaglia solitaria contro il “Coercive Control”
Ho emigrato per lavorare, per allontanarmi, per garantire un futuro ai miei figli. Ho dovuto affrontare una grave malattia, un tumore al cervello, per il quale sono stata operata. Dopo una ricrescita, ho subito radioterapia. Sono disabile, ma, nonostante tutto, ho trovato la forza per diventare Senior Lecturer in un'università estera e per proteggere la crescita sana dei miei figli.
Nel frattempo, lui ha continuato a controllarmi, non più con la violenza fisica, ma con un’arma altrettanto letale:
Il Coercive Control – Un controllo economico, burocratico e psicologico continuo, progettato per distruggermi, tenermi vincolata a lui attraverso la rovina finanziaria, la manipolazione giudiziaria e la violenza istituzionale.
In Italia, il Coercive Control non è ancora riconosciuto e punito in tutte le sue forme, ma il mio caso dimostra come possa essere mascherato e utilizzato con il beneplacito delle istituzioni.
Quante donne avrebbero retto tutto questo?
Quante sarebbero state schiacciate da vergogna, debiti, senso di disonore, malattia e indifferenza sociale?
4. Domande per il Governo e la Giustizia
Il Governo è consapevole che:
• Mio marito ha potuto ottenere condanne senza prove, senza mai presentare estratti conto ufficiali, ma solo su sue dichiarazioni unilaterali?
• Le sentenze sono state emesse senza alcuna verifica documentale, condannandomi a pagare una cifra enorme senza prove concrete?
Se lo sanno e lo permettono: significa che noi donne siamo abbandonate, i cittadini sono soli e il sistema non offre alcuna protezione.
Se non lo sanno: è altrettanto grave. Si tratta di un problema sistemico, è necessario un intervento urgente per garantire che la giustizia operi con piena trasparenza e con il dovuto controllo sulle prove.
5. Il rischio internazionale: la sentenza registrata nel Regno Unito
Un altro elemento gravissimo: la sentenza è stata registrata nel Regno Unito, dove risiedo attualmente.
Questo perche’ le sentenze estere possono essere semplicemente registrate in un altra Nazione per essere eseguite senza alcuna verifica di merito e senza controllo sulle prove documentali.
Questa non è una sentenza di giustizia, è una sentenza di punizione.
Se viene accettato che una decisione errata, basata su accuse infondate, possa essere eseguita a livello internazionale, quale protezione rimane per i cittadini?
Se una decisione errata e basata su accuse infondate può essere eseguita a livello internazionale, quale protezione rimane per i cittadini?
Se una sentenza viziata può essere esportata ed eseguita a livello internazionale rischia di diventare uno strumento di legalizzazione di distorsioni e decisioni ingiuste.
Il mio caso non è solo il mio caso.
6. La mia richiesta di aiuto: un Codice Rosso giudiziario
Chiedo un aiuto immediato per il mio caso – perché questa è una situazione di emergenza legale e sociale
Ora non sto solo chiedendo aiuto per me.
Chiedo aiuto per tutte le donne che potrebbero trovarsi in una situazione simile e che, a differenza mia, potrebbero non avere la forza di resistere.
Per quelle che cercano di chiedere aiuto ma non sanno ancora dare un nome a quello che subiscono.
Per quelle che non sanno spiegarlo, non vengono credute, non vengono ascoltate.
Per quelle che si ritrovano sole, con il fardello dei figli, abbandonate da un sistema che le ignora o non si sforza di capirle.
Chiedo un aiuto per fermare il pericolo che queste ingiustizie possano ripetersi.
Mii E’ DIFFICILE accettare che il mio paese di nascita non sia in in grado di difendere i più deboli
Sono in attesa dell’esito della Revocazione, che oltre a dare una risposta alla sentenza di Cassazione, risponderà ai miei interrogativi sulla trasparenza e sulle garanzie del sistema giudiziario italiano, nonché sulla reale tutela delle donne.
Sarà una prova concreta di quanto sia vero l’8 marzo
Invito all’azione per i giornalisti e l’opinione pubblica:
Se pensate che questo sia ingiusto, parlatene.
Se pensate che non debba accadere ad altre donne, denunciatelo.
Se credete ancora nella giustizia, aiutate a far emergere la verità.
Come è stato possibile arrivare a una condanna senza prove documentali?
Perché le istituzioni hanno ignorato gli estratti conto e accettato accuse infondate?
Perché nessuno ha verificato?
Chi avrebbe dovuto farlo e non lo ha fatto?
Perche’ utilizzare la registrazione estera della sentenza italiana? Una sentenza ingiusta può diventare uno strumento per perseguitare una persona anche all’estero?
Sono pronta a fornire prove, documenti, a raccontare per aiutare a far luce sui vari aspetti di questo caso.
Non è solo la mia storia. È la storia di molte donne che non possono più parlare.
È il riflesso di un sistema che lascia sole le vittime e non sa trovare chi punire
Chiedo ai giornalisti di accendere i riflettori su questo caso.
Perché il silenzio è il più grande alleato della violenza
Da: Francesca
Giovedì 20 febbraio 2025 16:13:35
Per: Alberto Matano
Buongiorno Dott. Alberto Matano,
con questo messaggio desidero inviare nuovamente la richiesta già inoltrata a partire dal mese di agosto scorso e successivamente nei mesi seguenti, in particolare all'indirizzo di posta elettronica lavitaindiretta O rai. it, tramite WhatsApp e anche telefonando al numero telefonico che compare durante la trasmissione, ma senza ricevere risposta.
Preciso che i messaggi precedenti sono stati inviati da un altro indirizzo e-mail.
Mi chiamo Giuseppina Pastino, sono la cognata del signor Giuseppe Macrina, e desidero chiedere la possibilità di festeggiare insieme alla redazione de La Vita in Diretta il compleanno del signor Giuseppe, che il prossimo 7 aprile 2025 compirà 100 anni.
Il signor Giuseppe e sua moglie Angelina guardano tutti i giorni la trasmissione La Vita in Diretta e sarebbe un bellissimo regalo poter ricevere un augurio speciale in televisione.
Di seguito riporto i dati anagrafici del signor Giuseppe Macrina:
Nome e cognome: Giuseppe Macrina
Data di nascita: 7 aprile 1925
Luogo di nascita: Gasperina (CZ)
Residenza: Via -------, 52,00143 Roma (RM)
Carriera: Ha lavorato per 40 anni nell'Arma dei Carabinieri, inizialmente presso l'ufficio matricola in Piazza del Popolo, e successivamente trasferito al Quirinale, dove ha concluso la sua carriera lavorativa e ottenuto la pensione.
Vita dopo il pensionamento: Trascorre i periodi estivi a Montepaone Lido (CZ), vicino al suo paese d'origine.
Stato civile: Sposato dal 1958 con Angelina Pastino, di 90 anni, anch'essa originaria di Gasperina.
Di seguito i dati per eventuali contatti:
Giuseppina Pastino (cognata): cell. 334 ------- o 370 -------
Angelina Pastino (moglie): cell. 328 -------
Rimanendo in attesa di un gentile riscontro, e con la speranza che questo messaggio arrivi finalmente al destinatario giusto, vi chiediamo gentilmente di informarci riguardo ad altro percorso da seguire.
Porgo i miei più cordiali saluti,
Giuseppina Pastino
Da: Anna Maria Spadea
Alfonso Signorini
Scrittore, giornalista e conduttore tv
Da: Anny